COP11. DIVIETO DI UTILIZZO DEL PIOMBO NELLE MUNIZIONI: SI, NO, FORSE, VEDREMO..........

13-11-2014



A Quito (Ecuador) si è tenuta l’11 Conferenza delle Parti (Cop11) della Convenzione sulla Conservazione delle specie migratrici (Cms), nota anche come Convenzione di Bonn, trattato internazionale firmato da 119 Paesi, tra cui l’Italia, che promuove la salvaguardia degli uccelli migratori nelle loro rotte. Nell’ambito della risoluzione Prevenzione dell’avvelenamento degli uccelli migratori è stato approvato un punto che raccomanda “l’eliminazione graduale dell’uso di munizioni di piombo in tutti gli habitat (zone umide e terrestri) con alternative non tossiche entro i prossimi tre anni”. Questa decisione sembrerebbe mitigata da un successivo comma con il quale si stabilisce che “spetta a ogni parte di determinare se e come per attuare le azioni raccomandate, considerando la misura e il tipo di rischio avvelenamento, pur tenuto conto delle loro obblighi e impegni internazionali, tra cui quelle della convenzione”.

In un comunicato diffuso da Cy Griffin e Filippo Segato della Confederazione Europea dei Cacciatori (Face) si sottolinea che “l’adozione degli orientamenti del Cms non è giuridicamente vincolante per le parti e che nelle linee guida è stato approvata la richiesta di sostituzione del piombo entro tre anni. Face è riuscita – è scritto nel comunicato – a influenzare gli Stati membri dell’Ue, nonché a coinvolgere l’industria nei negoziati. “Il risultato, anche se non completamente soddisfacente, rappresenta un notevole miglioramento rispetto al testo proposto”, a giugno dal comitato scientifico del Cms, presieduto dall’italiano Fernando Spina dell’Ispra.

Le “linee guida per prevenire il rischio di avvelenamento degli uccelli migratori” non tengono in considerazione alcuna distinzione tra munizioni spezzate e metalliche, tra caccia e tiro, nonostante Face l’abbia espresso con forza, e tuttavia il “livello tecnico della discussione era carente, e si è basata più sulle emozioni”. Face fa sapere che fino a venerdì 7 novembre l’Unione europea stava lavorando per modificare il testo delle linee guida che comprendono pesticidi, rodenticidi, anticoagulanti veterinari. Tuttavia, con un atteggiamento sorprendente e sotto forte pressione da parte delle Ong ambientaliste, ha poi rinunciato a modificare gli orientamenti. Face riferisce anche che “l’attuale testo della risoluzione consente una totale libertà per i Paesi che possono ignorare le raccomandazioni. Il testo delle Linee guida è più problematico, in quanto è suscettibile di interpretazione da decisori politici nazionali”. Face si impegnerà con Cms e l’industria nel tentativo di modifcare queste disposizioni.

Sull’argomento è intervenuta anche l’Anpam, presente alla Conferenza  In una nota diffusa si sottolinea che “ per quanto concerne la proposta di bandire il piombo dalle munizioni, nonostante il testo finale della proposta fosse già stato ultimato dal Comitato Scientifico del CMS lo scorso luglio a Bonn (Germania), si può affermare che grazie intensa attività intrapresa da ANPAM, insieme al proprio network europeo (federazioni industriali di settore AFEMS e IEACS e rappresentanze dei cacciatori), si è riusciti ad ottenere una modifica all’ultimo minuto dell’articolo 1 della bozza di risoluzione, che attribuisce agli Stati Partecipanti il potere di determinare se ed in quale misura implementare tali raccomandazioni, attenuando sensibilmente la prescrizione sull’eliminazione graduale del piombo dalle munizioni nell’esercizio delle attività venatorie entro i prossimi tre anni. Il Direttore dell’ANPAM – Mauro Silvis – nel corso dei lavori del COP11 ha potuto evidenziare formalmente come le proposte e le risoluzioni in discussione fossero state raggiunte senza il preventivo coinvolgimento del settore e senza tenere conto di alcune importanti considerazioni tecniche. Inoltre è stato messo in luce come non si sia provveduto ad effettuare una valutazione dell’impatto che la decisione di vietare il piombo nelle munizioni sportive e civili avrà a livello economico ed occupazionale. Infine stupisce come sia il CMS che i rappresentanti governativi dei Ministeri dell’Ambiente degli Stati Membri dell’Europa non abbiano tenuto in alcuna considerazione il fatto che, nell’ambito dell’applicazione del Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), la Commissione Europea abbia già da tempo intrapreso un percorso di valutazione dell’impatto dell’uso di piombo nelle munizioni da caccia, supportato dalla competenza scientifica dell’European Chemichals Agency (ECHA), che non ha portato ad alcuna richiesta di limitazione di tale uso. Nei prossimi tre anni, con la possibilità di partecipare finalmente in modo attivo alla discussione, l’ANPAM cercherà di far emergere le considerazioni tecniche e scientifiche finora non ascoltate.